Pur tenendo conto della parata di stelle del cinema, questo film non convince per niente.
A meno che, si voglia far propria la massima che, qualsiasi sia la vostra altezza, uno sfigato resta sempre uno sfigato.
E' questo il compito di Matt Damon, marito remissivo in una coppia sfibrata. Decisi, loro malgrado, a seguire la moda "ecologica" del momento, ovvero farsi rimpicciolire per vivere in una città sottodimensionata, Matt scopre a sue spese che nulla cambia (a parte le dimensioni) e che lui continua a portarsi dietro il peso del suo fallimento, sua moglie lo abbandona ripensandoci all'ultimo minuto, mentre anche nel nuovo mondo, convivono sfruttamento e furberie di ogni genere.
Un incrocio tra utopia, distopia, insegnamento morale, commedia, amore, rimbrotto contro le ingiustizie, umorismo.... insomma una macedonia.
Bello? Brutto? Bah. Si ride parecchio, ci i intristisce ed intenerisce, si riflette... ma il tutto in un guazzabuglio che ci poteva essere evitato.
Sempre grandi Christoph Waltz e Alec Baldwin. Matt Damon un po' meno, nel ruolo dell'imbecille.
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