Magnus, il padre lo ha creato avendo ben in mente uno stereotipo: proviene dalla Legione Straniera, non si tira indietro di fronte a nulla, anche se a tratti ha un guizzo di moralità (forse più legata alla simpatia che gli altri gli ispirano).
Ha la pistola facile e non solo quella: bombe, fucili, pugni e coltelli.
Spesso esce malmesso dalle sue avventure, ma pur sempre vivo e sempre senza un soldo.
E' un mercenario, qualsiasi modo per fare soldi va bene, anche se poi maledice chi lo paga e gli stessi maledetti denari.
Ogni episodio ha un suo incipit: in cerca di soldi e di lavoro, non più giovane, trova un impiego spesso poco onesto da cui muove i suoi passi, spesso inconsapevole pedina di giochi più grandi di lui.
L'immagine è quella degli anni 70 italiani, fascistelli, rivoluzionari rossi, preti collusi, la CIA e altri tipacci che girano intorno.
Non mancano scene di sesso, peraltro ben disegnate e fuggevoli per non distrarre il lettore.
Leggere "lo sconosciuto" o Unknow (senza la n finale) vuol dire tornare indietro nel tempo ma al tempo stesso innamorarsi di un protagonista del fumetto italiano.
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