Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, nel 1977 danno alle stampe "Ken Parker", un anti eroe del selvaggio West.
La storia parte nel più classico dei modi dalla morte del fratello di Ken e dalla sua decisione di inseguire gli assassini e vendicare l'affronto.
E' quindi una corsa alla ricerca di un equilibrio, al riordino di un "prima".
Presto, a causa del susseguirsi di episodi, Ken diventa "Chemako, colui che non ricorda" e vive insieme agli indiani Hunkpapa.
Ottimo esempio di fumetto italiano, capace di tenere incollato dalla prima all'ultima pagina il lettore, senza utilizzare la finzione del supereroe, ma anzi facendo leva sulla semplicità del nostro e sulla sua presunta debolezza.
Un western di sinistra, secondo alcuni. Semplicemente un anticipazione di un diverso modo di raccontare il Far West.
Non si può fare a meno di associare Ken Parker a Robert Redford, protagonista del film "Corvo Rosso", che nel 1972 distrugge il mito americano, schierandosi dalla parte degli indiani e restituendo loro una dignità da tempo sotterrata dalla vergognosa retorica hollywoodiana.
Sergio Bonelli ha giustamente commentato "Ken Parker é un albo in cui la poesia ha spesso il sopravvento sull'azione". Come non dargli ragione?
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