Poteva forse mancare l'allarme per le viti radioattive provenienti dall'India? Certo che no.
Le associazioni del settore siderurgico alzano il livello di allarme sulle importazioni di acciaio da Paesi extraeuropei. In giro per l'Europa circolano attualmente barre e prodotti d'acciaio inox contaminati da cobalto 50, un isotopo radioattivo utilizzato nelle centrali nucleari e in alcune apparecchiature mediche.
La pericolosità del materiale dipende dalla sua concentrazione nell'acciaio, ma anche dalla frequenza e dalla durata dell'eventuale esposizione della fonte di radioattività.
A denunciare il rischio é stato per primo il governo tedesco, dopo che l'estate scorsa le autorità doganali avevano intercettato alcuni carichi di acciaio radioattivo nel porto di Amburgo.
Il rafforzamento delle misure di controllo si é rivelato insufficiente ad arrestare il "contagio". Alcune barre contaminate sono state infatti utilizzate nella produzione di viti e bulloni, che oggi potrebbero trovarsi ovunque.
Lo scrive nero su bianco uno dei maggiori grossisti di ferramenta europei, la tedesca Wasi, con lcienti in tutto Europa. In una lettera ai suoi fornitori la Wasi li invita a verificare se hanno utilizzato materia prima radioattiva, citando in particolare cinque acciaieri indiane.
Non é chiaro anche se é probabile, se la Wasi abbia merce contaminata nei suoi magazzini, né se l'abbia a sua volta rivenduta ad altri. Né d'altra parte si sa di che tipo di prodotti si tratti...
"Un conto é se una vite radioattiva finisce in una costruzione di un ponte, un altro se viene utilizzata per un impianto destianto all'industria alimentare.
Secondo l'europarlamentare Cristiana Muscardini (An) il problema riguarda anche l'Italia, dove risulta registrato l'arrivo di materiale radioattivo.
Non c'é nulla da fare.. prima o poi le porcate tornano a casa...
Le associazioni del settore siderurgico alzano il livello di allarme sulle importazioni di acciaio da Paesi extraeuropei. In giro per l'Europa circolano attualmente barre e prodotti d'acciaio inox contaminati da cobalto 50, un isotopo radioattivo utilizzato nelle centrali nucleari e in alcune apparecchiature mediche.
La pericolosità del materiale dipende dalla sua concentrazione nell'acciaio, ma anche dalla frequenza e dalla durata dell'eventuale esposizione della fonte di radioattività.
A denunciare il rischio é stato per primo il governo tedesco, dopo che l'estate scorsa le autorità doganali avevano intercettato alcuni carichi di acciaio radioattivo nel porto di Amburgo.
Il rafforzamento delle misure di controllo si é rivelato insufficiente ad arrestare il "contagio". Alcune barre contaminate sono state infatti utilizzate nella produzione di viti e bulloni, che oggi potrebbero trovarsi ovunque.
Lo scrive nero su bianco uno dei maggiori grossisti di ferramenta europei, la tedesca Wasi, con lcienti in tutto Europa. In una lettera ai suoi fornitori la Wasi li invita a verificare se hanno utilizzato materia prima radioattiva, citando in particolare cinque acciaieri indiane.
Non é chiaro anche se é probabile, se la Wasi abbia merce contaminata nei suoi magazzini, né se l'abbia a sua volta rivenduta ad altri. Né d'altra parte si sa di che tipo di prodotti si tratti...
"Un conto é se una vite radioattiva finisce in una costruzione di un ponte, un altro se viene utilizzata per un impianto destianto all'industria alimentare.
Secondo l'europarlamentare Cristiana Muscardini (An) il problema riguarda anche l'Italia, dove risulta registrato l'arrivo di materiale radioattivo.
Non c'é nulla da fare.. prima o poi le porcate tornano a casa...
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