Gli Amonciei, una cima strana. Intanto ci ho messo non poco per mandare a memoria il nome. Poi per capire quale potesse essere l'itinerario… avvicinandomi questa primavera, quando la neve non avrebbe comunque permesso gran ché. La guardo sulle carte, sulle foto, dal vivo mentre sono al Bivacco Farello… sarà fattibile? E poi andarci perché? Per il possibile panorama? Per l'avventura, il posto, il percorso? Vabbè… mando a memoria il nome, studio le carte, cerco informazioni.
Arriva finalmente l'occasione… benché tirato con i tempi, per i mille impegni che mi aspettano oggi, provo comunque a salire verso il Veglia e poi, seguendo il tracciato per il Lago delle Streghe, prendere il sentiero che porta verso la Bocchetta d'Aurona…
Non è difficile, ad un certo punto, intuire un possibile percorso. Ripido davvero, senza traccia e senza riferimenti, se non tenersi alla larga dalla lingua di ghiaccio che scende dal Leone.
Con il ghiacciaio sulla destra risalgo dai piani erbosi verso la pietraia (e che pietraia) con pendenza sempre più esasperata che risalgo a zigzag… fortunatamente le rocce sono stabili e mi permettono di non rischiare cadute o causare frane. Individuo la sommità che, però, richiede un ulteriore sforzo per essere raggiunta… alcuni passi su roccia, da fare con la giusta attenzione… ed eccoci su questo sperone che però è schiacciato dall'incombente parete del Leone… Bellissima vista, fatica ripagata dal panorama… pochi minuti di beatitudine e poi giù di corsa… verso casa!
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