domenica 17 giugno 2018

Quartiere Cinese

Di tutti i racconti e le storie che ho letto di Tex, questa è certamente la più originale e la più adattabile per farne un film... Un film che però del western finirebbe per non avere nulla... E' un poliziesco! E che poliziesco.... Altro piccolo problema, é razzista. E di brutto! "Muso giallo, mezzo uomo, e via insultando senza una pausa, senza un interruzione... Al netto degli insulti però, va detto che la storia è scoppiettante, ogni angolo di Frisco ci riserva una sorpresa, un agguato, una sparatoria... insomma non vi annoierete, scoprendo un Tex completamente diverso dal solito.
 

"Di tutti i luoghi che compongono il Pianeta Western, la città è forse lo scenario più imprevedibile, almeno per chi, come la maggior parte degli uomini di Frontiera, diffida degli spazi chiusi, popolosi, civilizzati.
Ma il più misterioso dei pezzi che compongono il mosaico delle città del West (misterioso anche per gli stessi cittadini, non solo per gli estranei) è il quartiere in cui vivono i cinesi.
All'epoca di Tex, ce n'erano più di sessantamila, soprattutto in California, dove la scoperta dell'oro, nel 1849, aveva portato emigranti da ogni parte del pianeta.
Tra questi, i figli del Celeste Impero, che per raggiungere il Wild West, dovevano navigare verso Est, e sfuggire non agli indiani, ma ai feroci pirati malesi e giapponesi.
Una volta messo piede in America, i cinesi si trovavano a fare i conti con i pregiudizi di chi era giunto prima di loro.
Costretti a guadagnarsi faticosamente la vita, si adattavano, sobbarcandosi i più umili mestieri.
Da operai, divennero i principali artefici della costruzione delle ferrovie nel West.
Nelle città crebbero come funghi i ristoranti e le lavanderie, ma anche i bordelli e le fumerie di oppio, tutti gestiti dagli stranieri "color zafferano".
Spesso vittime degli americani xenofobi e, su e giù per il continente i linciaggi, gli atti di violenza, le spedizioni punitive contro i cinesi e le loro proprietà si fecero sempre più frequenti.
Abituati a vivere separati dai bianchi nel più rigoroso rispetto dei riti e delle gerarchie importate dalla madre patria, i cinesi sbarcati negli Stati Uniti si vedevano attribuire ogni sorta di associazione a delinquere; il tutto poi si trasformò in odio con la rivolta dei Boxer del 1900 a Pechino.
Nel 1913 Sax Rohmer, scrittore pulp, dette un nome al cinese cattivo: il Dottor Fu Manchu. Un genio del male, adattato al cinema ed ai fumetti divenne un archetipo; ispirato ad un personaggio vero "Mister King" che faceva il bello e cattivo tempo nella Chinatown di Londra".

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