Gli storici ci raccontano che già l'impero romano aveva incontrato e frequentava (seppur con fatica) l'impero cinese. Ora, questo film, ambientato al tempo delle crociate, mette a confronto estremo oriente e occidentali in fuga da loro stessi.
La trama è più o meno sempre la stessa. Problemi di successione monastica fanno in modo che un pretendente al trono cerchi di uccidere l'altro e che uno dei due (di solito il più debole, il più piccolo, il più buono, il più bello, il più simpatico, il più affettuoso, il più ben vestito, il più gentile) finisca per dover fuggire inseguito dal secondo (il più cattivo, il più rancoroso, il più brutto, il più permaloso, il più minaccioso, il più imbronciato eccetera) sulla loro strada appare l'eroe straniero.
Lui non vuole porsi in mezzo, ma loro ce lo ficcano e lui, suo malgrado, in mezzo sta a farsi i cazzz... altrui.
Il risultato è la vittoria del bene sul male e tanti acciacchi per i notai che devono predisporre i testamenti. Visto in inglese, incomprensibile.
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