Doveva aver fumato qualcosa di forte Luc Besson, mentre scriveva e poi dirigeva questo "Quinto Elemento", film del 1997. Una gragnola di colpi arrivano da tutte le parti e sorprendono lo spettatore, sino al punto da non rendergli facile la vita.
Bruce Willis, tanto per citare un mostro sacro del cinema, ne esce fortemente ridimensionato. Altalenando tra conflitti a fuoco e totale apatia.
La Jovovich (moglie del regista) è più brava quando tiene chiusa la bocca, risultando più che un personaggio extraterrestre, un soggetto ritardato.
Meritorie e degne di lasciare il segno restano le interpretazioni del DJ Ruby Rhod (fantastico Chris Tucker) e di Zorg (Gary Oldman) una via di mezzo tra il cantante dei Depeche Mode e Hitler redivivo.
Menzione d'onore al Generale Munro (Brion James, già replicante in Blade Runner) che le prende da tutti e non capisce un accidente.
La storia, inconcludente e parecchio rumorosa, ci porta nel 1914 in Egitto, per poi giungere nel futuro 2263, ove dovrebbe scatenarsi il male assoluto.
Ma lo scontro tra Bene e Male sono solo una scusa per muovere un universo di personaggi strani e sconclusionati che si agitano qua e la senza costrutto.
Interessanti i Mangalores, che dovrebbero essere i cattivi della situazione e risultano dei pasticcioni quasi simpatici.
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