venerdì 26 luglio 2013

Trappola bianca



Emozionante come un tè tiepido, gustoso quanto un sandwich al cetriolo.

Una situazione di partenza sfruttata malissimo (anzi, per nulla), una velata antipatia dell’autore nei confronti di alcuni personaggi, un protagonista stereotipato.

E anche qui ingredienti sparsi a piene mani, quasi che non fosse possibile costruire storie avvincenti senza tirare in ballo marziani, nani, ballerine.

Se mai un giorno dovessi esordire come scrittrice, prometto di farlo con un racconto che non abbia nessuna di queste caratteristiche.


Questo post è un contributo di Ezia, ospite del mio Blog.

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