venerdì 19 luglio 2013

Bacci Pagano una storia da carruggi

 
"Bacci Pagano è un investigatore privato genovese, ironico e disilluso. Ama la musica classica, il buon vino e la buona tavola e non è indifferente al fascino femminile.
In gioventù, il suo spirito rivoluzionario e uno scherzo del destino gli fanno scontare cinque anni di galera, lasciandogli addosso l'etichetta di terrorista rosso senza esserlo mai stato.
E ora vive in simbiosi con il suo lavoro scorrazzando per le vie di Genova sulla sua Vespa bordeaux, lontano dall'affetto di una moglie e di una fidanzata che lo hanno lasciato e della figlia che non vede più da una decina d'anni.
Nel corso di una nuova indagine per conto di una aristocratica famiglia genovese, alle prese con la mafia e con affari poco puliti, conosce la fidanzata del suo cliente, dalla quale è profondamente attratto e che, suo malgrado, non riesce ad allontanare dalla situazione ambigua e complicata in cui si trova.
Nel corso delle indagini si imbatte in un vecchio compagno degli anni rivoluzionari che lo assolda per far luce su una carabina rubata nella sede di una radio.
E dietro a quel furto si nasconde uno spietato sicario, il cui prossimo obiettivo è il Presidente del Consiglio, in visita a Genova per incontrare gli studenti di un liceo". (tratto dal libro).
 


E' il noir che avrei voluto scrivere. Dopo tante letture straniere, questo tuffarmi nella provincia italiana mi ha riempito di gioia. Quasi un ritorno a casa. Cose già viste e conosciute, modi di dire, di pensare, di ragionare, una storia passata e vissuta (il sessantotto, Mussolini, Genova, i nostri pregi e difetti) messa lì, non come contorno, ma come necessaria base per articolare le storie che il nostro investigatore privato vive.
"Forse in questo mondo troppo veloce, dove anche le donne sono tutte prese dal lavoro e ciascuno è portato a pensare solo a se stesso, l'attitudine a prendersi cura degli altri é rimasta una prerogativa delle mamme e delle bagasce".
"Impossibile decidere quando c'è malizia e quando le leggi della prossemica forniscono alla ineluttabilità dello sfregamento un alibi di ferro".
"Arriva il Natale come se arrivasse la guerra, e bisogna tenersi pronti con la fureria piena di scorte".
Bravo Morchio, leggerò sicuramente altri tuoi libri.

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