Scritto ed apparso nel 1900 su una rivista, descrive la società viennese di fine 800 nel comportamento ma soprattutto nei pensieri di un militare preda dello sconforto e che medita il suicidio.
Suicidio che non arriverà, per il semplice fatto che la viltà e la meschinità prevarranno.
Per questo scritto Arthur Schnitzler perse i gradi di medico militare con l'accusa di aver infamato il prestigio dell'esercito austro - ungarico.
Mentre seguiamo il nostro sottotenente in una nottata movimentata e preda di inutili tormenti ci rendiamo conto della altrettanto mediocrità di una società che ha fatto dell'immagine la sua sostanza.
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