Dopo il successo di "Bacci Pagano. Una storia di Carruggi", un nuovo caso impegna l'investigatore genovese per un'intera settimana. Sulle alture viene ritrovato il corpo di un anziano pensionato.
Due anni prima aveva stipulato una milionaria assicurazione sulla vita e la giovane moglie ne sembra l'unica beneficiaria.
Bacci Pagano é assoldato dalla compagnia assicuratrice e da qui prende l'avvio un'insolita indagine, in cui il detective sembra lasciarsi guidare più dalle sue illusioni e dai suoi desideri che dalle evidenze obbiettive.
Avvolta in un'afosa maccaia primaverile Genova ritorna protagonista di una nuova avventura del "ratto dei carruggi", mentre si complica la sua vita sentimentale fra vecchi amori e nuove tentazioni. (tratto dal libro).
Meno impegnato del primo testo, più riflessivo.
Perde l'uso del presente nel racconto ma non perde incisività nel percorso che porta alla immancabile scoperta del colpevole.
Un Bacci più introverso, votato alla riflessione sulla vecchiaia e i guasti della vita.
Non vi è dubbio che le conoscenze psicologiche dell'autore pesino sul racconto e sulle motivazioni che muovono i vari personaggi incontrati nel testo.
Si lascia leggere d'un fiato.
Frasi: "Ciascuno è se stesso. Coi propri dolori. Le proprie speranze. Il proprio inesorabile destino. Saperlo non aiuta a scamparlo. Non aiuta nemmeno a vivere. Perché per vivere bisogna scantonare le cose spiacevoli. Lasciar partire i treni. Convincersi che potremo sempre scendere alla prossima fermata. C'è sempre una fermata successiva finché non si arriva al capolinea".
Nessun commento:
Posta un commento
Niente parolacce, né!