Eccomi qui. Tempo sempre tiranno - non solo quello meteorologico - eppure, con uno sprint di poche ore, riesco a stare vicino a mamma e ricavarmi un piccolo spazio per due passi nel luogo delle mie passioni.
Dura infatti tre ore veloci, questa gita in una giornata di un freddo, coperto e ventoso sabato, che mi vede risalire rapidamente la mulattiera per l'Alpe Veglia, rimirare il panorama ancora innevato dell'Alpe e del lago delle streghe, infilarmi in un ravano fatto di neve e rami spezzati e restituirmi in fondo alla piana.
Un tragitto in cui riesco a perdere la cognizione del tempo, a godermi aria, vento, odori e colori, per tutto il tracciato… beandomi di natura, solitudine, silenzi, animali selvatici che ti osservano… e solo con una gran forza di volontà ed un pizzico di malinconia riesco a staccarmi da tutto queste sensazioni e ritornare al quotidiano…
Qualcuno potrebbe sorridere di questo mio racconto, ma credetemi, non è la durata dell'avventura ma la profondità, l'immersione che conta davvero… in cui riesco a sentirmi parte del tutto… complice anche l'assoluta assenza di persone.
Non voglio passare per un orso, un alienato. questo no, dico solo che per caricare le pile, silenzio, solitudine, natura (anche avversa), meteo quasi ostile, sono quanto mi occorre… ovvio ho altre passioni e altri momenti… totalmente diversi da questo, ma non sarà certo una festa affollata a darmi lo stesso effetto… no.
Concludo il mio giro con l'augurio di tornarci presto, con meno neve per poter salire le cime che ho adocchiato questa volta, che ho fotografato per esaminare con calma.. ed anche per sognare un poco.
Quanta passione, quanta felicità a costo molto molto basso, solo fiato, gambe, sudore e pazienza… tutte cose gratuite.
Qui ci torno… voglio esplorare quelle rocce, ho già visto alcune possibili tracce… vedremo.
Altra cima che mi manca .. questa più facile.
Oggi la cascata del Veglia da il meglio di sé.
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