Una legge ingiusta è una forma di violenza alla quale è doveroso ribellarsi, in modo pubblico e non violento. Questo è il cuore di della disobbedienza civile per Thoreau e per quanti l'hanno, dopo di lui, teorizzata e messa in atto: da Gandhi a Martin Luther King.
Così questo pamphlet del 1849 sarà l'atto di nascita di quella forma di lotta politica, assolutamente inedita, che conquisterà a sé milioni di persone e contribuirà a fare la storia del Novecento: la resistenza passiva.
Il nodo della questione, ieri come oggi, sulle tasse come sul testamento biologico, è quello del rapporto tra l'individuo e lo Stato, tra le ragioni di una coscienza e quelle di una comunità organizzata.
E' con vero entusiasmo che, proprio all'inizio de "La disobbedienza civile", Thoreau dichiara di sottoscrivere l'idea stando alla quale "il miglior governo è quello che governa meno".
Ma a differenza di quelli che si definiscono anarchici, Thoreau scrive "non chiedo l'immediata abolizione del governo, bensì e subito, un governo migliore e non un governo dove la maggioranza governa su ogni questione.
Non sarebbe meglio un governo basato sulla coscienza? Perché sennò a cosa servirebbe avere una coscienza del singolo che giudica il potere politico e non viceversa.
Da qui l'avversione di Thoreau nei confronti del governo americano, schiavista e guerrafondaio.
L'uomo di valore non lascerà ciò che è giusto alla mercé del caso e visto che lo Stato non ascolta il singolo non resta altro da fare che infrangere la legge.
Thoreau accetta come suoi simili solo le persone che alle parole fanno seguire i fatti. (tratto dal libro).
Quale miniera d'oro è "il Libraccio"? Ogni volta che ci passo è un vero affare. Morale, anche questa volta con pochi euri (otto per l'esattezza) mi porto a casa 4 libri... e che libri! Parte della raccolta pubblicata da "il Corriere della Sera", "i classici del pensiero libero"... Testi fondamentali per capire dove eravamo e dove stiamo andando.. per non perdere di vista le cose principali da sapere nella vita e nella società.
E' il caso di questo illuminante testo di David Thoreau, "La disobbedienza civile", un documento che ha poi ispirato Martin Luther King, Gandhi e tutto il mondo della non violenza… un testo concreto, scritto in modo chiaro e illuminante.
Si finisce per apprezzare non solo questo scritto, ma anche il successivo, quella "Apologia di John Brown", logica conseguenza del primo. Scrive Thoreau, "se un uomo è dotato di coscienza, perché deve rinunciarvi per far decidere allo Stato?" E quale democrazia giusta può esserci in quella in cui governa la maggioranza e non il buon senso e la coscienza?.. e allora quale risposta? La non violenza, il non contribuire con il proprio operato, le proprie tasse, il proprio lavoro, al funzionamento dello Stato… di cui Thoreau accetta quello che lui chiama "attrito", quel margine di errore e di ingiustizia derivante da una macchina grande e burocratica… ma ove, tale negatività supera il limite, occorre intervenire e non solo a parole (lo ribadirà nel secondo testo) ma con le azioni, pagandone il fio.
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