Poteva sparargli alle gambe, non ucciderlo... Mettendo in conto che una rapina è un evento accettabile, normale, a cui rispondere non con l'intento di uccidere, quello no, ma con l'intento di ferire, fermare...
Oltre al solito vittimismo "neanche ad un cane lo trattano così.. nessuno ci è venuto a dire che era morto"... Ora, ad un cane che morde ci sparano. Può spiacere ma lo dice la legge.
Ad un cane rabbioso, lo si rinchiude e lo si sopprime.
Ad un cristiano si cerca di spiegare che non si fanno certe cose, con il carcere se serve... e se non capisce prima o poi rischia una risposta (magari sproporzionata, magari spontanea, ma comunque una risposta).
Quindi che giustizia cercano i parenti? Che giustificazione?
E allora vogliono vendetta, cercano le attenuanti, si giustificano ma intanto minacciano...
La morale va al contrario. E noi con lei.
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