""A più di cinquant'anni dalla pubblicazione, il romanzo bellico di Norman Mailer conserva integra tutta la forza narrativa e la sua attualità di denuncia e scandalo.
L'autore, allora esordiente e giovane, si sentì quasi minacciato dal successo clamoroso e dall'etichetta di "scrittore di guerra" ce l'oberava; e a ragione, perché fra la copiosa quantità di narrazioni che il secondo conflitto mondiale produsse, oggi rimasta per lo più come documento per tesi universitarie, la storia che il nudo e il morto racconta, emerge per la capacità di Mailer di estrarre dalla vicenda metafore ed emblemi della tragedia di vivere.
Infatti, complice anche l'ambientazione non europea, come invece lo era nei grandi esempi hemingwayani, quella pattuglia disperata e persa in un'isola - giungla dell'Oceano Pacifico a combattere l'infido "mostro giallo" della propaganda governativa, diventa un campionario simbolico di umanità; e come tale oltrepassa i limiti della esperienza diretta su cui nasce.
Quella che lo scrittore qui narra è una guerra atrocemente realistica e angosciosamente astratta, che anticipa l'estraneità del Vietnam e in genere di ogni conflitto odierno privo di ragioni ideologiche e patriottiche.
Alternando dialoghi di un verismo fin d'allora inaudito, e descrizioni di una prorompente vitalità, il romanzo immerge subito il lettore in un mondo di violenza e di sopraffazione, in cui però l'istinto di sopravvivere lascia qualche volta sfuggire un gesto pietoso, una parvenza di affetto, come un frammento di civiltà tra le barbarie dell'odio". (tratto dal libro).
E' senza ombra di dubbio un bellissimo romanzo. Ed è straniante, come forse solo Mailer sa essere quando scrive un racconto come questo.
Geniale l'idea della "macchina del tempo" che dopo averci presentato i personaggi principali nel presente, ce li riporta indietro ad episodi che ne hanno determinato il carattere, le scelte e le attuali difficoltà.
Se qualcuno pensa che la Guerra sia sangue, dolore, ardore, furore, eroismo.. dopo aver letto questo capolavoro del 1948 si accorgerà che nulla è come appare. E quando poi, a pagina 699 il principale interprete muore in due righe e viene immediatamente dimenticato, quasi una comparsa... restiamo anche noi straniati, costretti a fare i conti con la follia del conflitto, con la fatalità, con l'interruzione del filo logico che ci ha condotti sino a quel punto.
Si legge d'un fiato e merita tutti i premi e riconoscimenti ottenuti. Grande.
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