Questa è l'immagine che meglio riassume (a mio giudizio) ciò che è stato e che sempre resterà Robin William: un eterno giovane.
Per un attore è facile sostituire la propria personalità ai personaggi che rappresenta sullo schermo, ad una condizione: che ci creda. Il rischio è che poi ne diventi ostaggio senza più liberarsi dell'idea che i suoi fan si sono fatti di lui.
Per un artista come William questo rischio non esisteva. Multiforme e poliedrico, aveva saputo rappresentare più personaggi senza legarsi ad uno in particolare, tanto da permettere ad ognuno di noi di identificarlo di volta in volta con il professore, il marito allontanato che si traveste, il radiocronista nella guerra in Vietnam, il medico e così via.
Io lo lego a due personaggi: Mork l'alieno di Mork e Mindy con la sua carica di simpatia ed originalità (ricordate? nano-nano...) e il professor Keating de "L'attimo fuggente"; l'insegnante di lettere che aiuta una classe a crescere e diventare adulta superando l'ostacolo imposto da regole e convenzioni.
La mia (allora) giovane età, me lo rese immediatamente simpatico e la sua non convenzionalità lo rese un mito per tutti noi che ne discutevamo a scuola e non solo.
Non era un "grande" attore. Era certamente però in grado, facendoci ridere e piangere, di toccare il nostro lato umano, le nostre debolezze facendoci apparire in tutta la nostra fragilità ma anche con un potenziale da scoprire. Ciao Robin.
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