sabato 29 settembre 2012

La città e le stelle - il libro



Scritto nel 1948 da Arthur C. Clarke e successivamente rimaneggiata, si svolge in un futuro lontanissimo. Addirittura oltre l'immaginazione.
E' l'ennesima storia dell'ennesima città ideale. 
Attenzione, ennesima non vuole essere offensivo o riduttivo. 
E' la riprova che la ricerca di una vita ideale e utopistica (da Tommaso Campanella in poi) é in fondo la ricerca dell'ideale umano.
Ideale che si incarna nella città, come a evidenziare il legame oramai inscindibile tra uomo, civiltà e agglomerato urbano.
Nasce nella città la civiltà, nasce dalla vicinanza tra uomini la spinta che nel bene e nel male ci ha portati qui. 
Alvine, il personaggio principale, non riesce a vivere a suo agio nella città di Diaspar (città che ha il solo obbiettivo di proteggere l'umanità da un pericolo che forse non esiste nemmeno più). 
Da qui il suo desiderio (che é quello di tutti gli uomini) di uscire dalla sicurezza claustrofobica dell'agglomerato cittadino per scoprire l'universo, l'ignoto, il pericolo ma anche l'avventura, di tornare cioè ad essere uomo.
Un capolavoro.

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