Leggevo molto di fantascienza, conoscevo abbastanza la cultura argentina, amavo i fumetti: e l'Eternauta metteva insieme tutte queste cose.
Della cultura argentina sapevo da amici conosciuti in Francia, ma anche da Emigranti del mio paese che, qualche volta riuscivano a tornare in Patria per feste, lutti e vacanze.
Ci fu un tempo in cui la cultura alta e la cosiddetta cultura bassa si incrociavano e mescolavano, e producevano composite meraviglie: Ford e Monicelli, Chandler e Philip K. Dick, Krazy Kat e l'Eternauta...come un tempo Boccaccio e Rabelais, Dante e Shakespeare, Dickens e Hugo, Huck FInn e Pinocchio, prima che si impedisse ai popoli di avere una cultura propria in grado di influenzare l'alta e produrre scintille e li si obbligasse a consumare solo ciò che il mercato vuole e cha fa marciare il "sistema" arricchendo i suoi padroni e i suoi complici e tenendo buone le sue "masse".
Già l'invenzione di questo appellativo, un personaggio che dà il titolo a un ciclo di cui si propone la densissima serie originale - ci sembrò, come ancora ci sembra, formidabile.
Come non associarla alla leggenda dell'ebreo errante, proposta da Eugène Sue in un famoso e lunghissimo romanzo d'appendice.
L'Eternauta è un "romanzo" ampio e minuzioso, attentissimo al più piccolo passaggio narrativo.
La sua sceneggiatura è impeccabile, é un modello di sceneggiatura e lavora di fino sulle convenzioni della migliore fantascienza letteraria e cinematografica statunitense e inglese (qui per la particolare attenzione alla situazione di partenza e alla definizione realistica dei personaggi principali). (tratto dalla prefazione di Goffredo Fofi).
Chiamarlo fumetto é certamente riduttivo. A meno che non si esca dall'idea diffusa del significato stesso del termine fumetto. Tipo di media che rappresenta immagini e nuvole (spazi che riportano parole o pensieri) e che concretizza in suoni i rumori (il vento, il bacio, il pugno, il colpo di pistola, eccetera).
L'immagine riesce, accompagnata dalla rappresentazione del suono, con un semplice tratto di nero su bianco, a concretizzare un evento, un idea, un aspettativa.
Questo é senza alcun dubbio "L'Eternauta".
Un capolavoro targato 1959, scritto in Argentina da Héctor Oesterheld, e da molti riconosciuto come l'avvisaglia della dittatura argentina, dei desaparecidos e della fine che lo stesso Oesterheld farànel 1977 a causa delle sue idee.
Khruner, il vagabondo dell'infinito, appare una notte di fronte ad un uomo, nella sua casa, ed inizia un racconto terribile, di un invasione aliena e della fine della civiltà.
Ma é un viaggio nel tempo e nello spazio, e come in un circuito senza fine, la storia si ripresenta daccapo come é stata narrata, ma questa volta nella realtà di fronte all'ascoltatore.
Un autentico capolavoro, da conoscere assolutamente.
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