"Nei cinque anni trascorsi dalla prima edizione della Piazze del Sapere sono accadute due cose: da una parte l'idea di biblioteche amichevoli, multimediali, culturalmente attive, si è definitivamente affermata.
Che la biblioteca debba essere una nuova piazza urbana, un concetto per nulla scontato nel 2009, è un'idea che raccoglie oggi un consenso quasi generale e che ha avuto un sorprendente successo in Giappone.
D'altra parte, la crisi fiscale degli Stati si è aggravata, soprattutto in Italia, e questo ha colpito tutti i servizi pubblici ma in particolare quelli percepiti come (a torto) non essenziali, quindi in primo luogo ola cultura e le biblioteche.
Questo ha rallentato o bloccato numerosi progetti ma anche fermato le assunzioni e impedito il ricambio generazionale dei bibliotecari con ovvie conseguenze sul funzionamento delle Public Libraries: oggi più che mai la qualità della biblioteca dipende dal suo personale.
Fortunatamente constatiamo che l'evoluzione delle biblioteche pubbliche continua a procedere in direzione di strutture con grandi spazi, che attirano molti visitatori ed effettuano un numero elevato di prestiti.
La crisi, iniziata nel 2008 a reso la biblioteca quale ancora di salvezza per molti.
Usare internet, mandare un curriculum o farsi aiutare per mezzo delle biblioteche… in una società caratterizzata da disuguaglianza crescente e dalla scomparsa o privatizzazione di molti servizi sociali, la biblioteca è diventata un presidio del welfare.
E' diventato necessario creare uno spazio dove fare corsi, non stare soli, imparare una lingua e magari lavorare.
La biblioteca, quale luogo neutro è ideale per fare questo ed altro: nuove esigenze, nuove sperimentazioni, che nulla tolgono alla concezione tradizionale della biblioteca aggiungendo nuovi servizi e rispondendo a nuovi bisogni, grazie anche al volontariato". (tratto dal libro).
Un libro fantastico. Da leggere assolutamente. Sia che si amino i libri, le biblioteche, le città, la civiltà o semplicemente la cultura in quanto tale.
Pieno di idee, veloce, completo, utile, mai banale.
Letto in tre giorni (nonostante i mille impegni) mi ha dato un sacco di spunti per la nostra biblioteca comunale ma anche fatto scoprire un sacco di cose. Grazie ad Antonella Agnoli cui ho mandato una mail di complimenti.
Gli ho dato un etichetta "politica" perché la cultura é innanzitutto fare politica.
Nessun commento:
Posta un commento
Niente parolacce, né!