A non sapere che é tutto vero, ci sarebbe da dire che é un bel film sulla mafia (o camorra, fa lo stesso).
Purtroppo con 1/3 dell'Italia in queste condizioni non c'é da essere contenti. Anzi.
Un film su cui riflettere (come se ce ne fosse bisogno) e con cui provare a fare i conti.
Regole proprie, Stato assente, economia parallela, morte gratuita, autodistruzione.
C'é tutto in questo film che non stanca, non generalizza, non lascia il tempo per staccarsi.
La quotidianità di chi cerca comunque di vivere pensando che tutto può continuare facendo finta di niente si insinua, si interseca senza soluzione di continuità con l'altro Stato, quello dell'illegalità, senza che nessuno si chieda il perché di questo stato di cose, come se tutto ciò sia logico, normale, assolutamente coerente con la vita di tutti i giorni.
Finisce con l'amaro in bocca (ma non più di tanto, quasi come se anche noi si sia conquistati da questo antisistema e lo si accetti come logico), ma con una sua necessaria conseguenza: tutti scendono a patti, con se stessi e con il sistema.
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