Se essere malati ha un vantaggio, è sicuramente (unico nel suo genere) quello di cambiare la percezione del tempo. Esso diviene tantissimo e al tempo stesso pochissimo. Noia e preoccupazione si alternano (un po' come racconta chi ha fatto la guerra) passando da attesa delle cure e dei responsi medici a sofferenza acuta durante il trattamento, l'operazione, il controllo, l'effetto di farmaci...
Laura Grimaldi ne fa un libro. Un bel libro. Dove l'ospedale diventa una corte dei miracoli e la commedia umana, in tutte le sue sfaccettature si dispiega ai nostri occhi.
E così ogni personaggio prende un nome, ha una sua caratteristica, si fa odiare o amare a seconda dei casi. Impariamo che la medicina è tutto meno che una scienza esatta (e quando mai ?) e che ognuno la applica a modo suo. Breve viaggio per i meandri della sanità...
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