Ed eccoci dopo i gruppi spalla, all'evento clou della serata: i Black Sabbath! Subito accolti dalle urla dei fans in delirio - gente di ogni età e di ogni estrazione sociale, giovinastri a cui si affiancavano lupi grigi, alcuni in ottima forma, altri appesantiti dall'adipe - tutti per loro: Ozzy Osbourne e Tony Iommi in particolare.
Il batterista lo sentiremo all'opera poco dopo e vi assicuro! roba da restare senza parole.
Subito vola un pipistrello di plastica lanciato dal pubblico. Ozzy non si scompone e finge di morderlo, a memoria delle performance passate, quando mordere volatili pelosi costituiva un qualche obbligo morale a cui tenere fede. Nonostante la classe 1948 Ozzy non si sottrae e tiene fede alle aspettative dei fans.
Non è da meno Tony Iommi e la sua chitarra, che cambia ad ogni pezzo - quasi rischiasse di andare a fuoco.
E così scorrono via una dopo l'altra War Pigs, Into the Void, Under the sun, Every day comes ad goes, Snowblind, Black Sabbath, Behind the wall of sleep, N.I.B. , Fairies wear boots, rat salad/drum solo, Iron man, God is dead? , Children of the grave e l'attesissima Paranoid.
L'intercalare tra una canzone e l'altra è accompagnata da una nutrita serie di parolacce. Stupisce immaginare questo anziano satanista che vomita insulti al "suo" popolo di adoranti seguaci. Alle 23 circa tutti a nanna.
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Niente parolacce, né!