domenica 3 novembre 2013

Elysium

Elysium, o dei Campi Elisi è un film del 2013. Nuovo nuovo.
La Terra è preda di un terribile degrado, governata da pochi ricchi, che l'hanno abbandonata per vivere su una stazione orbitante, dotata di ogni confort e di conoscenze mediche in grado di non farli mai morire.
I disperati rimasti al suolo, oltre ad ammalarsi, lavorano come schiavi per creare i robot che li controllano e rendere felici i terrestri che stanno in cielo.
Figlio dell'Obama Care, questo film rimarca una serie di stereotipi e di fobie tutte americane.
L'accesso ad un sistema sanitario gratuito e funzionante, la paura della malattia e della morte, le condizioni di lavoro e di vita disastrose, lo Stato dispotico e sorvegliante, i pochi ricchi che hanno tutto: questo è il continuo richiamo del film, che ottimo nella trama e negli effetti speciali, lascia noi europei in parte increduli, in parte meravigliati, per un mondo che non ci appartiene e che non riusciamo ad immaginare.
Emerge in tutta la sua tragicità il destino di un lumpen-proletariat (sottoproletariato) destinato alla rovina e che con le proprie mani produce lo strumento di potere che lo sottomette.

"Al grido di ammalati di tutto il mondo unitevi" di Marxiana memoria, il nostro "Adamo Primitivo" necessario in ogni film a stelle e strisce per sbrogliare la matassa, (e qui impersonato da un muscoloso ma dannatamente malato Matt Damon alias Max Da Costa) vede trasformarsi in fantasmagorici fuochi d'artificio il tentativo dei poveri di impossessarsi, grazie anche all'informatica (altro recente pallino degli Yankee) del benessere negato.

Jodie Foster e William Fichter riescono in maniera eccellente nel ruolo dei cattivi e vederli morire entrambi non ci rende più allegri ma neanche ci dispiace.
La morale? Teniamoci il nostro disprezzato servizio sanitario nazionale, facciamo la fila nelle nostre ASL, e la prossima volta che ci parlano di disservizio sanitario guardiamo in cielo: non vedendo Elysium tra le stelle potremo tirare un sospiro di sollievo.

Nessun commento:

Posta un commento

Niente parolacce, né!

Perché dono