lunedì 10 giugno 2013

Dylan Dog - il fumetto



Per sua natura l'incubo non è.
Non è il pericolo, è il suo concretizzarsi nella nostra mente. A prescindere che esista o meno.
Questo è il mestiere di Dylan Dog. Indagare l'origine dell'orrore, che spesso alberga nella mente e non nel reale. O se si materializza ha subito una preventiva incubazione nelle menti di chi, o troppo sensibile, o troppo sofferente, se ne avvede. A differenza della moltitudine, che nei fumetti di Dylan fa da muta comparsa. Belle le storie, indagano loro si, le dinamiche di tante follie che animano le metropoli di oggi.
Nato nel 1986 nella scuderia fumettistica di Sergio Bonelli, vede in Tiziano Sclavi il suo ideatore, che lo ha creato astemio (mica sempre) non fumatore e vegetariano. Triste e malinconico, ad ogni indagine associa un innamoramento. Perché leggerlo: per le citazioni, per l'incredibile richiamo a tutti gli orrori a noi noti, con cui sa giocare e stupire in nuova chiave di lettura.

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