Per noi italiani é un rito, é un mito: é la pausa, la tregua, il momento fugace per antonomasia, da tutto e da tutti.
E' la scusa per incontrarsi e conoscersi, per confrontarsi e per riappacificarsi.
Sarà per questo che Battisti cantava "seduto in quel caffé io non pensavo a te..." quale inizio di una nuova storia d'amore....
Di bar e caffè sono infarcite le più belle storie di tutti noi.
Ora la vicenda si complica.
Dai dati pubblicati ieri sul Sole 24 Ore risulta che il prossimo anno, il divario tra la produzione 134,2 milioni di sacchi e la domanda genererà una carenza con conseguente aumento dei prezzi e difficoltà nel gustare l'amato amaro ma tanto dolce intruglio.
Ma non temete, non tutto é perduto. Pare che l'Angola intenda rilanciare la propria produzione, fiutando l'affare e garantendo le nostre fuitine verso il bar più vicino...
Come ebbe a dire Oscar Wilde: "toglietemi tutto, ma non il superfluo"... se poi si tratta dal caffé per favore no...
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