Questa lettura mi ha donato numerosi spunti. Quelli più importanti sono legati alla recente indagine "Associazioni Anpas - Palestre di innovazione sociale".. progetto che riguarda la Lombardia.
il concetto di Co-Creazione è, per molti versi, ispiratore di progettualità dal basso, idea condivisa che nasce dal bisogno senza il filtro della Pubblica Amministrazione, dello Stato.
E' quindi un bisogno che si materializza ed a cui si prova a porre rimedio in modo spontaneo.
Il prefisso Co che si coniuga con le principali funzioni del ciclo delle politiche pubbliche co-programmazione, co-progettazione, co-produzione, co-valutazione sta a indicare forme mutevoli di collaborazione fra i diversi soggetti che intervengono nella definizione e nell'attuazione di attività di interesse generale non solo nel perimetro tradizionale del welfare.
Si richiama la sentenza della Corte Costituzionale 131/2020 che ha stabilito che l'amministrazione condivisa dei beni comuni fra le diverse articolazioni dello Stato e gli ETS è la precondizione per dare piena attuazione ad un valore essenziale quale è la sussidiarietà orizzontale art. 118 della Costituzione.
Tra gli effetti dell'uso pervasivo della contrattazione esterna vi è una perdita complessiva di incisività da parte degli ETS, i quali vengono troppo spesso relegati in un ruolo meramente esecutivo, l'impoverimento dei legami cooperativi nella comunità locale dal momento che gli ETS e i privati sono spinti a gareggiare in una arena dove le risorse sono sempre più esigue, anche a causa delle politiche di contenimento della spesa sociale che si sono susseguite in questi anni nelle società tardocapitalistiche.
In estrema sintesi, l'applicazione dei criteri di mercato al settore del welfare sembra tradire le sue maggiori premesse, ossia produrre efficienza, stimolare la creatività e l'innovazione oltre a dare maggiore libertà di scelta ai cittadini.
Co-creazione: capacità e risorse dei cittadini possono mettere in campo e non con le politiche calate dall'alto creando Valore sociale.
Dilemma del castello di sabbia: perché costruire qualcosa se poi con il cambio politico o degli interlocutori, come un'onda sulla spiaggia, tutto si perde?