mercoledì 31 agosto 2016

Allora era l'oro bianco...

Ci fu un periodo in cui le nostre bellissime montagne vennero trasformate. Oggi, tutti impegnati ad osservare il mondo attraverso luminosi palmari... tutti tesi alla ricerca della realtà virtuale, non ci rendiamo conto delle opere che vennero realizzate anche a quote considerevoli... alle difficoltà logistiche, alla fatica per quei tempi, alla vita grama... ma soprattutto a come mutarono per sempre il volto di vallate alpine generando fantastici laghi, muraglioni enormi, ed infine energia elettrica e lavoro.
Una mostra, visitabile all'Alpe Veglia e che poi verrà spostata a Varzo, ce lo ricorda... Foto d'epoca, disegni e progetti, oggetti da lavoro, Poche cose in effetti, ci si riempie una stanza. Ma da vedere assolutamente per rendersi conto, per quanto possibile di cosa furono quei momenti e delle opere che vennero pensate, progettate e realizzate... Le Alpi furono un autentico Far - West, con villaggi improvvisati, il prete, il medico, il bar e le prostitute. Il tutto in mezzo al nulla e lontani dalle civiltà.
E molto spesso, sotto le acque si celano villaggi abbandonati, persone che vennero allontanate con un tozzo di pane in nome del progresso... Leggende e racconti narrano di campanili che fanno suonare i rintocchi non appena si abbassano i livelli di piena...
Poi vennero i canali di gronda, le centrali idroelettriche simili a cattedrali (veri esempi architettonici, si pensi alle opere del Portaluppi) le linee elettriche, le dinamo e tutto il resto...
Era il progresso. Quel grande mostro inarrestabile ed insaziabile che manda avanti il mondo e la storia tutta. Oggi ci appare normale, naturale, non riusciamo a leggere la trasformazione del suolo. Ed è un bene, forse perché queste opere sono state fatte così bene che non ci turbano... Ma sapere cosa vi è dietro, quanto sacrificio e quali difficoltà tecniche ci aiuta a capire.




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