venerdì 31 luglio 2015

Un pranzo estivo

 
Certe tavole aspettano solo che tu ti sieda.
D'estate, quando il sole a picco non lascia scampo, proviamo a mediare tra il fresco e buio della casa e il simil-ventilato ma luminoso del balcone.
Il risultato spesso non è altezza delle aspettative... Tuttavia, dando un tocco di colore alla tavola, con una tovaglia colorata, pietanze fresche, un pane profumato e cicciottello e tanta fresca acqua, anche l'arsura estiva è momentaneamente sconfitta.
Certe tavole aspettano solo che tu ti sieda.
se c'è aria le zanzare si astengono dall'autoinvitarsi a tavola, le mosche sono tenute a distanza con la paletta :) la grigliata finisce per farsi apprezzare!
il cibo estivo, meno corposo e calorico dell'invernale (di solito) impegna in minor misura stomaco e digestione. C'è più tempo per chiacchierare, per divagare, per lamentarsi del troppo sole, che poi rimpiangeremo ai primi geli (o forse no) aggiungi un anguria, un gelato che accompagna il caffè.. l'indolenza del dopo pranzo che ti invita alla pennichella... ecco, questa è la mia idea del pranzo estivo.



sabato 25 luglio 2015

The last stand - il film

The Last Stand - o l'ultima sfida - è un film tipicamente americano. Ovvero di rappresentazione del modo di vedere e affrontare le cose "all'americana".
Armi di ogni tipo, il male contro il bene, cattivoni immediatamente identificabili, buoni incorruttibili.
Su tutto, sopra ogni, cosa, oltre ogni limite ovviamente c'è lui: Schwarzi.
E quando c'è cotanto attore, è evidente che il ruolo da ritagliare è quella dell'eroe che sa prendersi in giro e al tempo stesso non si risparmia in azione, colpi di scena, combattimenti.
Trama scontata: narcotrafficante sudamericano (la lingua batte dove il dente duole) fugge durante un trasferimento e a bordo di un auto esagerata cerca di attraversare il confine messicano.
Sulla sua strada quasi nessuno, se non un vecchio sceriffo che vuole (vorrebbe) solo stare tranquillo.
Costretto dagli eventi dovrà fare a modo suo. Divertente e pieno di azione, a condizione di non prendere tutto troppo sul serio...

venerdì 24 luglio 2015

La famiglia Karnowski

Bastano a volte poche pagine per accorgersi di avere fra le mani un grande romanzo, e per cogliere quel timbro puro che ne fa un classico.
E' ciò che accade con "La famiglia Karnowski" di Israel J. Singer, maestro dimenticato, rimasto per troppo tempo nel cono d'ombra del più celebre fratello minore Isaac B. Premio Nobel per la letteratura.
La pubblicazione di questo libro , fra i memorabili del secolo scorso, ha quindi il sapore di un evento, e di un risarcimento: finalmente il lettore potrà immergersi nel grandioso affresco familiare in cui si snoda, attraverso tre generazioni e tre paesi - Polonia, Germania e America - la saga dei Karnowsi.
Che comincia con David, il capostipite, il quale all'alba del Novecento lascia lo shtetl polacco in cui è nato ai suoi occhi emblema dell'oscurantismo, per dirigersi alla volta di Berlino, forte del suo tedesco impeccabile e ispirato al principio secondo il quale bisogna "essere ebrei in casa e uomini in strada".
Il figlio Georg, divenuto un apprezzato medico e sposato a una gentile, incarnerà il vertice del percorso di integrazione e ascesa sociale dei Karnowski - percorso che imboccherà però la fatale parabola discendente con il nipote: lacerato dal disprezzo di sé, Jegor, capovolgendo il razzismo nazista in cui è cresciuto, porterà alle estreme conseguenze, in una New York straniante e nemica, la contraddizione che innerva l'intera storia familiare.
Con una sapiente orchestrazione che è insieme un crescendo e un inabissarsi, Singer non solo ci regala pagine di inconsueta bellezza, ma getta anche uno sguardo chiaroveggente sulla situazione degli ebrei nell'Europa dei suoi anni, rivelando quelle virtù profetiche che, quasi loro malgrado, solo i veri scrittori possiedono. (tratto dal libro).
 
 

Essere i fratelli meno famosi di chi ha vinto il Nobel per la letteratura (Isaac Bashevis Singer) può far correre il rischio del paragone. Eppure, se di paragone dobbiamo parlare, è bene dire che questo bellissimo romanzo nulla ha da temere con i grandi scrittori della Shoah.
La capacità di Singer, sta certamente nell'essere capace, anche nei passaggi più cupi, di trovare lo spazio per la speranza, per le piccole cose che superano le grandi avversità.
Le persone sono protagoniste, le loro difficoltà, il loro carattere, le loro piccole manie ed i difetti, i loro amori e speranze.
Se viene spazzata via una cultura e un popolo, questo avviene al prezzo di svilire anche chi resta. Ben presto se ne accorgono anche i tedeschi, che con favore avevano assistito al sorgere del nazismo.
E il messaggio positivo è che la vita continua, magari riparte da zero, magari è dura, ma si riprende da capo e si superano tutte le cose negative grandi e piccole, rendendoci migliori.
Superbo.
 

giovedì 23 luglio 2015

Bortelhorn - quasi

Lo ammetto, la giornata non era delle migliori. le previsioni meteo non facevano ben sperare... ma visto che verso il fine settimana la situazione è destinata a peggiorare ho deciso di correre il rischio.
Ancora una volta, non ho incontrato anima viva, a dimostrazione che oltre una certa quota e oltre a determinati posti (più o meno conosciuti) in montagna non ci va nessuno...
Mancato il Bortelhorn (ma meglio così, non si può arrivare dappertutto e non si deve rischiare mai) mi godo il passo, detto anche Forca del Rebbio, poco sotto i 3.000 metri.
In lontananza una coppia di stambecchi si gode la frescura... Avvistati per oltre mezz'ora non si sono mai mossi... pigri !
Panoramica del passo. A sinistra il versante italiano da dove sono salito, a destra quello svizzero con il lago Bortelsewji, bacino artificiale e la discesa dal Passo del Sempione.
Là in alto la bocchetta appena visitata e nascosto dalle nubi il Bortelhorn... Alla prossima volta.

Quota 1222 - Anne Holt

 

Eravamo oramai abituati ai gialli nordici. Dopo una prima clamorosa scoperta, un generale apprezzamento degli spazi gelidi e isolati, di poliziotti disperati e disperanti, di pazzi criminali capaci di ogni genere di nefandezza, di colpi di scena e di pagine divorate inseguendo le vite di agenti in preda a terribili sensi di colpa, ma al tempo stesso capaci di grande passione investigativa.
Poi ti arriva sta cosa qua. Quello che dovrebbe essere un romanzo.
E dire che gli elementi per darci un buon racconto: l'incidente ferroviario, l'albergo isolato in mezzo alla neve e ad una tempesta, l'assassino imprendibile, la scaltra investigatrice che dalla sua sedia a rotelle vede tutto e tutto capisce.
Invece no! Noia, noia, noia e ancora noia. Una barba pazzesca, deludente, senza costrutto, senza capo né coda, in cui tutto viene buttato lì in qualche maniera, giusto per riempire pagine e pagine inutilmente.
Persino i servizi segreti norvegesi (ma chi? ma quando? ma de ché?) vengono tirati in ballo..
Senta, caro ex ministro Anne Holt, la prossima volta che ambienta un romanzo, lo faccia al parlamento norvegese, ambiente che lei sicuramente ben conosce, e non in culo ai lupi, senza avere in mano uno straccio di trama... Compris?

sabato 18 luglio 2015

Cima Lago in Valstrona

 La Cima Lago sta lì, proprio in mezzo tra il Capezzone e l'Altenberger (entrambe salite l'anno scorso in un unica memorabile giornata). Giocoforza tornare in Valstrona per completare le salite (oltre al Monte Capio, cima sottovalutata ma piacevole) e la Cima Ronda, che prima o poi riuscirò a salire.
La particolarità sta in quella croce (che non è tale) di colore rosso, che spicca da lontano.
 La vista dalla cima è ovviamente spettacolare, così come la dorsale (percorribile, con qualche precauzione).
Sfrutto una caldissima giornata, alle 5,47 del mattino a Campello Monti ci sono già 17 gradi... e la temperatura, pur mitigata da una lieve brezza, non cede alzandosi di quota, anzi...
 In lontananza i 4.000 del Vallese con nuvoloni di pioggia (che il radar svizzero dice in dissolvimento), inoltre la capra che per 20 minuti buoni mi ha inseguito leccandomi e mordendomi per recuperare il sale del sudore... alla fine l'ho dovuta allontanare in malo modo.
Dalla parte opposta il Capezzone, oggi non ho voglia di rifarlo, complici le zanzare che infastidiscono (ne vedete una in foto alto sx) e il ricordo della cima (tante cacche di capra e pecora, zero erba).
In fine, un bellissimo ricordo del lago del Capezzone. Alla prossima :)

venerdì 17 luglio 2015

Metti una domenica, al Passo del Sempione...

Anche se ci sono stato mille volte, ogni anno finisco per passarci con i miei genitori.. Fosse anche solo per godersi il fresco, il panorama, vedere tutta la gente che si ferma e si guarda in giro con meraviglia e a mia volta rimirare il bellissimo paesaggio.
L'aquila napoleonica, blocco di pietra che guarda verso sud, attira l'attenzione del viandante che non può fare a meno di andare a buttare un occhio sin lassù...
 Gran caldo e funghi che escono dove c'è un poco di umidità..
Esplosione di colori e natura...

sabato 11 luglio 2015

Wood in Stock - Ternate

Ieri sera turno SOS al Parco di Ternate. Grande spettacolo a favore della ricerca sul Parkinson. Bella iniziativa, ottima musica e spettacolo. con Max Cavallari.
 Judy in the Case.
 Grande Gus !
Laura Crisci e Alessandro Gusmini.

domenica 5 luglio 2015

Una pantera in cantina

 
"Gerusalemme 1947: mentre gli eventi storici incalzano, un ragazzo ebreo di dodici anni vive un momento estremamente significativo della sua vita. Ora che è adulto lo racconta.
Dopo l'Olocausto, quando si rafforza il movimento clandestino per la nascita dello Stato di Israele, anche lui ha fondato con un paio di coetanei, una società segreta con l'obbiettivo di combattere gli inglesi, che ancora occupano la Palestina, rivendicando il diritto ad una patria dopo tanta sofferenza.
Lui è soprannominato Profi, diminutivo di Professore, perché è molto intelligente, ha una cultura enciclopedica, ama studiare le parole e leggere.
Di carattere è comunque socievole e vivace, ama pensarsi coraggioso come una pantera e i suoi amici sono i due compagni di gioco e cospirazione.
Almeno fino al giorno in cui non fa amicizia con il nemico, un sergente inglese che gli insegna la sua lingua in cambio di lezioni di ebraico.
Da quel momento agli occhi degli altri diventa un vile traditore, che in quanto tale va punito nonostante la sua pretesa di innocenza.
Una pantera in cantina racconta una piccola grande storia di emozioni e sentimenti, un'avventura di amicizia e di crescita, che pone serie domande sulla colpa e sulla fiducia, in un contesto storico di epocali stravolgimenti.
Profi è infatti testimone, con il suo sguardo ancora candido, la sua sensibilità intatta, di fatti più grandi di lui i cui effetti si ripercuotono inesorabilmente sulle relazioni umane". (tratto dal testo).
 
 

Amos Oz riesce a far vedere il mondo dal punto di vista di un ragazzino di 12 anni. E lo fa talmente bene che questo libro merita di essere posto al fianco de "i sentieri dei nidi di ragno" di Calvino.
Convince nella sua semplicità, nella sua profondità, nella sua capacità di sondare l'animo umano di un bimbo, dei suoi amici e dei suoi genitori, mentre intorno si forma lo Stato di Israele.
Bellissima prova letteraria.

venerdì 3 luglio 2015

Passo dell'Acqua Fredda

Nell'elenco delle gite 2015, appena sopra casa dei miei. Eccomi qui. Giornata caldissima, comincio con una caccia al fungo con papà... A Selvanera ci dividiamo, io salgo, lui scende... Arrivo in Albiona e comincio ad intravedere la meta.
 Dal caldo la neve va in sublimazione... stupendo.
Le massicciate di roccia che mi separano dal passo. Ah intendiamoci, la fonte l'ho trovata e l'acqua è veramente fredda. Superato il passo arrivo ad un ampio pianoro ove ha sede il nuovo (2013) Bivacco del Pian Pumpèr.
 Eccolo là in fondo...
 il Panorama è incredibile, là dietro il Leone.
Superato il passo, supero la Val Bognanco, in direzione del Passo di Variola, da cui discendere verso casa. Pietraie a perdita d'occhio...

Masera Villa Caselli

Giungo per caso a Villa Caselli, in quel di Masera. Un autentico spettacolo, una piacevole scoperta.
Costruita per un Vigezzino che fece fortuna a Parigi grazie all'arte orafa, ha un bellissimo parco con alberi introvabili altrove; tra gli altri una sequoia gigante americana...
Molto abbandono, ma anche molto fascino per una villa, ora di proprietà comunale, che ha una vista notevole sull'Ossola.
La villa e il parco...
Particolari..
La sequoia...

mercoledì 1 luglio 2015

Monte Croce - Val Strona

A volte non serve superare i mitici 2.000 per vivere un avventura. E' il caso di Monte Croce in Valstrona. Fuori dai circuiti più noti, raggiungibile solo se lo si vuole; occorre attraversare boschi e sentieri nemmeno troppo agevoli per arrivare in fine a questa "collinetta" che però ha un bellissimo panorama, fantastiche fioriture e aperture verso le vicine più alte cime.





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