mercoledì 28 gennaio 2015

il mio Pelada

Da tempo gli giravo intorno. Pian piano mi sono allungato sino a lambirlo. Per qualche tempo l'ho osservato mentre giravo intorno al lago di Comabbio.
Poi ho cominciato a seguire un itinerario che da Travedona porta a Mercallo costeggiandone i boschi.
Infine ho preso la decisione: da Mercallo salgo dalla via dei Boschi, trovo una traccia che mi porta sulla GF (Gran Fondo) e poi la percorro per intero sino alla cima e poi giù verso Osmate.
Una sgroppata incredibile! Kilometri e Kilometri macinati alla massima velocità! Nessuno intorno, solo alberi, silenzio, scorci panoramici.
Ad ogni bivio la scelta di provare a svoltare: destra o sinistra? Solo a me la scelta! Ed inoltre il crinale che viene continuamente doppiato da una parte all'altra con saliscendi incredibili.
Che dire? Fantastico. Un terreno di gioco che non ha nulla da invidiare alla montagna più impervia. 

Big Hero 6

Film di animazione della casa Walt Disney, anno 2014.
Nella megalopoli di S. Fransokio, Hiro Hamada, giovane dedito ai tornei di minirobot illegali, viene coinvolto dal fratello a visitare la scuola di geni ove lui lavora e pur di entrarci inventa una combinazione di minuscoli robot controllati telepaticamente ed in grado di realizzare qualsiasi opera semplicemente pensata.
La sera stessa della presentazione, che gli ha assicurato un posto nella scuola, l'edificio ove si trovano le invenzioni va a fuoco e causa la morte di suo fratello Tadashi.
Da quel momento, e grazie all'aiuto di Baymax, un robot con finalità mediche, e degli ex compagni di studi di Tadashi, Hiro dovrà scoprire chi ha causato la morte di Tadashi e rubato la sua invenzione.
Ben disegnato e con una trama divertente e piena di colpi di scena, riprende l'impronta Marvel e ne sforna un ottimo cartoon... Buoni sentimenti e trama intuibile.

domenica 25 gennaio 2015

Un nido di plastica

Chi l'ha detto che gli animali non evolvano? E che sfruttino le tecnologie in base a quel che trovano? La realtà è che abbiamo talmente impestato di spazzatura il Mondo intero che, per farsi casa pure gli uccelli si devono adeguare.
Nel caso specifico ne ha fatto le spese l'abitante di questo nido, che ha utilizzato pezzi di plastica per foderare il nido. Con quali vantaggi non ne ho idea. Tuttavia meritava la foto per premiare l'ingegno o.. la mancanza di alternative..

L'arte del novecento - 1° volume

La lettura del primo di questi volumi (12 in tutto) dedicati all'arte del '900, mi ha permesso di riallacciare alcuni legami intiepiditisi con lo scorrere del tempo e che avevano segnato due periodi della mia vita.
La mia infanzia, con la scoperta tra i libri di mia madre, di un testo con foto di Paul Klee e l'esame di "Disegno e Rilievo" con Longoni nel lontano 1986 al secondo anno di Architettura.
Riprendo così conoscenza e divengono immediatamente visibili, ricordi di antiche architetture, dipinti, opere cinematografiche, che in qualche modo avevano condizionato il mio immaginario, alcune senza più andarsene, altre rimaste latenti e riaffacciatesi di tanto in tanto tra le pieghe della memoria.
 Ritrovo così Poelzig, inventore e realizzatore di torri degne di un futuro fantascientifico come del "Golem" cinematografia muta ma pregna di simbolismo e storia.
 Poelzig - Torre dell'acqua.
 Ritrovo le figure contorte, sofferenti e filiformi di Egon Schiele.
E infine il mio preferito: Paul Klee. Il suo gatto (ne avevo già parlato QUI )mi affascina ogni volta, i suoi quadratini e triangoli colorati mi rapiscono.

Ed infine il suo "Senecio" del 1922: una magia di colore.
Proseguo nella lettura.

sabato 24 gennaio 2015

American Sniper

 
Si può salvare il Mondo da soli? Evidentemente no. Tuttavia si può fare qualcosa per renderlo migliore. I cani da pastore lo fanno e, usando questo paragone il nostro cecchino è un cane da pastore: difende i buoni dai cattivi.
Sta tutto qui il film, con i suoi errori e le sue scivolate rispetto alla storia vera (perché di storia vera si tratta) e onore al merito ancora una volta a Clint Eastwood, che riesce a raccontarci una bellissima storia, senza scadere in patriottismo e simili patacche a cui spesso gli States ci hanno abituato.
Non è facile diventare "La Leggenda" tra i militari, uccidendo 170 nemici senza riportare qualche ferita nell'anima. Non è facile sparare a donne e bambini (nel film accade, nella storia vera solo in parte) e non subire traumi.
Ancora una volta, la trasformazione dall'eroe senza macchia e senza paura, magistralmente interpretato da un giovane Clint all'eroe dei giorni nostri, con dubbi e certezze in perenne lotta, diretto da un meno giovane Clint, riesce alla perfezione.
E' lo spirito dei tempi bellezza! Non ci sono più nemici da abbattere e uomini senza rimorsi. Ci sono viceversa tantissime sfumature di grigio (e non solo in campo erotico) nel riconoscere il nemico e saperlo combattere, salvo poi tornare alla normalità e non riuscire a staccare la testa.
Piacerà a chi ama le scene di guerra, idem a chi ama gli eroi, a chi ama gli States, a chi adora Eastwood. A patriottici e pacifisti. Due ore senza tregua, ma con molte domande.


mercoledì 21 gennaio 2015

Leni Riefensthal - Lilian Auzas

il libro "Leni Riefensthal" di Lilian Auzas, parte romanzato, parte rievocante gli eventi reali, traduce in testo una vita incredibile, una carriera indiscussa, una scelta folle, compiuta in nome dell'arte e pagata a caro prezzo.
Leni, attrice, ballerina, fotografa e soprattutto regista di film commemorativi del nazismo, deve prima di tutto essere ricordata come donna, capace di imporsi in un mondo spietato di uomini violenti, assassini e cinici, pronti a tutto per il potere.
Suoi sono "la vittoria della fede", "il trionfo della volontà" e "i giorni della libertà" tutti episodi di esaltazione del nazismo, della visione del popolo tedesco e del nuovo orrore che si preparava allora.

 
Non vi è dubbio che è difficile parlare dell'artista e della sua indiscussa capacità, senza non ricordare il ruolo che ebbe grazie alla sua amicizia con Adolf Hitler e l'accettazione del pensiero folle che lo accompagnava. 

Vi fu convinzione o semplice compromesso per l'arte? Non lo sapremo mai veramente o forse lo immaginiamo preferendo ammirare le sue opere.
Ci resta quindi un ottimo libro, ben romanzato e di fronte a noi l'immagine di una donna fortissima e capace che non disdegnò l'inferno e il patto con il demonio pur di riuscire nei suoi intenti.

lunedì 19 gennaio 2015

La Padania - Paolo Rumiz

Fa quasi tenerezza, leggere questo libro del dicembre 2011 e scoprire che l'Umberto (si il Bossi, quello del dito medio alzato, della canottiera e dei figli truzzi) è oramai fuori dalla storia politica del nostro Belpaese e che i DS oggi PD sono diventati un partito di Centro...
Con lieve ironia, capacità di sintesi e indagine da cane da tartufo, Rumiz indaga quest'angolo di Italia per fare un analisi sociologica che comprende lavoro, politica, tempo libero e tanto altro ancora.
IL Pò la fa da padrone, ma anche un certo modo di vedere la vita, le cose e il Mondo che continua a stupirci in questo spicchio di terra dagli Appennini alle Alpi avendo come terzo lato il Mediterraneo.
A leggerlo oggi, dicevo, ci si rende conto di come le cose cambino e quello che sembrava un percorso irrinunciabile: la Padania, il Secessionismo, il Bossi appunto, sono oramai armamentario del passato, inutile chiacchiericcio.
A rifletterci oggi, a quanto faceva paura, a quali fantasmi si era dovuti ricorrere per demonizzare un certo modo di far politica, ci sarebbe da ridere. 
Io mi dico "Meno male che é andata così".

domenica 18 gennaio 2015

La piscina

Tutto è cominciato con l'abbonamento alla piscina per le ragazze. Collegato alle attività scolastiche c'era anche il nuoto e vista l'utilità di questo sport, anche nella vita di tutti i giorni (vivendo tra due laghi e andando al mare qualche volta), ci è parsa la scelta migliore.
Nuotando io come un mattone (diciamo un forato del 12), mi era parsa una buona occasione per fare pratica e magari sbirciare i corsi di nuoto altrui, ricavandone qualche utile consiglio.
A distanza di anni non ho migliorato granché il mio stile... Tuttavia ho cominciato ad apprezzare il nuoto sia per il vantaggio dato da questo sport nel periodo invernale (cioè quando fuori fa freddo e tu sei al calduccio) sia per la neutralità dell'impatto su muscoli e ossa, già provati da corsa e pesistica.
Si aggiunge così un attività che impegna la respirazione, il coordinamento, tutto il corpo e tutti i muscoli, da farsi magari tra una mezza e una serie di carichi...
Il tutto ovviamente in scioltezza data l'età :)  Senza nulla pretendere di più che lo stare bene. Aggiungo il piacere che da l'acqua (e non per togliersi lo sporco come qualcuno malignamente vorrà aggiungere).


Scrubs - Seconda Stagione

Terminata ieri sera la seconda serie di Scrubs "Medici ai primi ferri", apparsa in Italia nel 2003 sull'onda del successo della prima.
Cominciamo a vedersi consolidati alcuni cliché: J.D. dimostra sempre più un altalenante passaggio dalla totale imbranataggine a guizzi di genialità in campo medico (pochi) e una vita personale al limite dell'imbarazzante.
Turk (il migliore amico di J.D.) prosegue il suo rapporto con Carla Espinosa e si sfiora il matrimonio...
Il Dottor Cox, isterico e permaloso dovrà fare i conti con la paternità.
il Dottor Robert "Bob" Kenso sempre più despota, sempre più odiato e sempre meno collegato con la realtà.
L'inserviente continua a torturare J.D. anche se a volte deve riconoscergli meriti e ringraziarlo...
La Dr.ssa Elliot Reid è sempre più oggetto di prese in giro e non trova un rapporto affettivo stabile.
In mezzo lo scorrere degli eventi ospedalieri, senza particolare agitazione e senza tensioni alla E.R. per intenderci... Tuttavia, i momenti allegri non mancano e l'ironia tiene in piedi tutta la seconda stagione. Avanti con la terza!

Ouija - il film


Film del 2015, diretto da Stiles White (al suo attivo altri horror) e con un cast di quasi sconosciuti. Primeggia Lin Shaye nel ruolo di Paula Zander, sorella e figlia degli spiriti evocati (ve la ricordate in Insidious ?).
Partendo dall'uso della tavoletta Ouija, particolarmente famosa negli States, narra una storia di evocazione spiritica, di case maledette, di soffitte in cui trovi di tutto e di più.
Mancando di una vera storia (di quelle con la S maiuscola) gli USA devono inventarsi a seconda dei casi: cimiteri indiani (i soliti maledetti nativi americani), medium degli anni 30, maledizioni babilonesi importate dall'estero (un made in Cina ante-litteram).
Ecco così che il suicidio dell'amica del cuore diventa spunto per indagare il mondo dell'occulto e scoprire (ma dai? ma non mi dire..) che la realtà non è mai come ce la immaginiamo.
La sequenza di morti ammazzati ci lascia quasi indifferenti, forse perché non facciamo in tempo ad affezionarci ai vari protagonisti.
Belli gli effetti speciali, con rumori, porte che si aprono e chiudono, immagini negli specchi e ombre.
Alcuni passaggi temporali del film sono incoerenti (dal primo suicidio al ritrovo al party post-funerale sembra passato un solo giorno...) altri lunghi oltre modo.

La tavoletta Ouija (il cui nome deriva da Oui e Ja francese e tedesco del nostro Si) detta anche scatola weegee il cui utilizzo è legato all'indicatore detto "planchette" (altro francesismo) e serve per mettere in contatto vivi e morti.
Molto nota negli States è stata oggetto di numerosi studi a dimostrare che bendando gli utilizzatori, le risposte diventano incoerenti... un motivo ci sarà. Attualmente è commercializzata dalla Hasbro.

Un buon Horror vi attende anche se, dispiegata la trama il finale è quasi scontato (e non lo racconto) e il doppio finale con scoperta richiama altri film del genere (il messaggero).
Meno splatter di tanta filmografia recente ci si aspettava di più..

venerdì 16 gennaio 2015

Automata - il film

Film del 2014, vede tra i principali interpreti: Antonio Banderas (Jacq Vaucan), Melanie Griffith (Dupre), Dylan Mc Dermott (Wallace). Girato in Spagna e negli Stati Uniti, si rifà ad un futuro post - apocalittico in cui gli abitanti si sono ridotti a poco più del 3% e vivono in città recintate da muri altissimi ed intorno slum e deserto.
Per sopravvivere si sono affidati a robot e questa scelta ha visto avviare un protocollo per porre l'umanità al riparo da possibili rischi quali la presa di coscienza dei robot stessi e la loro indipendenza o peggio sopraffazione degli umani.
Quando alcuni robot danno segni di squilibrio, Vaucan - agente assicurativo che lavora per una società di robotica - deve indagare.
La sua ricerca lo porterà ad una nuova consapevolezza, ma anche a rischiare tutto quanto ha di più caro per difendere un ideale.
Ottime le riprese, solida la trama, belli i paesaggi, credibili gli attori.
Non è un filmetto hollywoodiano o un Marvel super accessoriato. Qui i sentimenti sono veri, il sangue, sudore e polvere si vedono, i dubbi si sentono.
C'è molto Asimov con i protocolli e le tre leggi della robotica (qui due, una in meno), c'è Blade Runner, con pioggia a comando, impermeabili onnipresenti, grandi ologrammi nel cielo cittadino, miseria e oscurità. 
Pochi effetti speciali ma molta profondità: molta più del più costoso "Io Robot".
Charles Trenet ci intrattiene cantando "La mer".
 

giovedì 15 gennaio 2015

Il dilemma dell'onnivoro

 
 
Mangiare non è un azione qualsiasi. Mangiare, nutrirsi, cucinare, è un azione antica, che vuole anzi pretende che vi sia pensiero umano, civiltà, cultura.
Per questo, oggi più che mai è necessario, superata la difficoltà alimentare quotidiana, riappropriarsi dei valori che ruotano intorno ad una tavola imbandita, alle tradizioni di cibi poveri, alla giusta attenzione ai valori nutrizionali.
Non è possibile lasciare all'industria agro-alimentare, la gestione del circuito di produzione di quel che arriva in tavola.
Non è possibile perché distorto, votato al profitto in cambio di salute, ambiente, sofferenza animale.
Fortunatamente il libro descrive la situazione degli USA, ben diversa dall'Europa, ove il regime alimentare riesce ancora a contenere nel "locale" il circuito produttore - consumatore.
Si veda al riguardo "Slow Food" piuttosto che "Eataly" e tutte le bellissime eccellenze alimentari italiane. Per questo occorre cultura alimentare. Nelle scuole, nelle case, nella riscoperta di vecchie ricette e antichi valori.
Il contrario è fast-food, cibo spazzatura, sofferenza animale, inquinamento mortale.
Non possiamo permettercelo. Non è l'ennesima battaglia, è la battaglia! 


lunedì 12 gennaio 2015

L'Europa che mi piace

Non esiste solo l'Europa dello Spread. Non esiste solo l'Europa delle Banche che vuole mettere all'angolo la Grecia e ci fa le pulci ai conti di casa.
Esiste l'Europa dei popoli, quella che, di fronte alla minaccia del terrorismo, risponde in modo pacifico e abbandona il particolare tuffandosi in una risposta imponente.
E' quello che abbiamo visto a Parigi e in tutte le grandi città europee. Per dimostrare ancora una volta che se esiste il Paradiso in Terra, questo è l'Europa. Che vi piaccia o no, siamo stati capaci di creare uno spazio che, pur tra mille difetti, brilla come un faro rispetto all'inciviltà generale.
Ricordiamocelo ogni giorno, portiamo rispetto a quello che abbiamo di più sacro: libertà di parola, libertà di pensiero, libertà di agire, leggi e regole condivise.
"Je suis Charlie" anche perché, vi piaccia o no, non esistono alternative.

sabato 10 gennaio 2015

Rec 4

Parlare di Rec4 vuol dire innanzitutto ripercorrere la saga di REC ed in particolare le novità introdotte dal primo episodio e solo in quest'ultimo abbandonate (parzialmente).
Come dice il nome, si riferisce ad una vicenda ricavata da ciò che le telecamere riprendono. Lo era con la telecamera dell'operatrice televisiva, con le camere a circuito chiuso dei militari, con i collegamenti televisivi, ora lo è solo parzialmente (ma fa paura comunque) e nella ricostruzione del video del 3° episodio, che qui viene parzialmente toccato per dare un senso compiuto alla vicenda.
Si parte ovviamente dall'episodio precedente per ricordarci che Angela Vidal (la telecronista) viene tratta in salvo e portata su una nave ove alcuni medici, circondati da militari, cercano di isolare il virus mortale e trovare una cura.
Abbandonata parzialmente la scelta di ricorrere alle telecamere per raccontare la vicenda, non possiamo non affermare che la paura non manca, anzi! Certo molte delle cose che accadono già ce le aspettiamo e già le abbiamo viste... Tuttavia non toglie nulla al pathos, al fifos, al bragos pienos...
Visto e sentito in spagnolo (con sottotitoli scritti da un cinese ubriaco) ho passato un pomeriggio di pura fifa...
Ottima l'idea della nave isolata dal mondo intero (anche se pare più un rottame degno degli scafisti libici che di un qualsiasi Stato moderno) ove si scatena la pandemia. Finalmente scopriamo che non è opera del demonio (o forse si ma sotto mentite spoglie) ma di un essere biscioide che si nasconde nei corpi per infettare gli altri esseri... Sempre geniale!


venerdì 9 gennaio 2015

il Re Scorpione 2

 
Ancora un volta dobbiamo fare i conti con un Sequel che nella realtà è un Prequel, ma che non sarebbe mai nato se il Prequel (che è un Sequel) non avesse avuto il successo che poi ha avuto.
Vi sono casi in cui, il 2° episodio è più bello del 1°, altri che va così così, altri ancora in cui il seguito, che per motivi anagrafici occorre far partire da prima del primo episodio, fanno letteralmente ... schifo!
 
 
Ricordiamo per un istante, mentre il primo Re Scorpione, complice un omone di prim'ordine come "Dwayne The Rock Johnson" (guarda la foto sopra e dimmi se non è un fico!) , una storia credibile, umorismo e azione, aveva fatto presa, aiutato dal legame con la serie de "La Mummia" e dell'episodio del "Re Scorpione", si veda sotto un idea del "moooostro"... il secondo film si sgonfia come un vecchio pneumatico.
 
 
Riassunto per gli increduli: se il primo ti viene bene, squadra vincente non si cambia. Se per questioni anagrafiche devi cambiare non prendere mezze calzette, rendi la storia credibile e mettici un po' di pepe... Tutto ciò che qui non è stato fatto, risultato: il fantastico film del 2008 risulta una ciofeca.
Infine: se questi Accadi, sono dei guerrieri così valorosi, perché ad ogni episodio ne rimangono solo due o tre? Sono a scadenza come lo yogurt? Misteri hollywoodiani.

giovedì 8 gennaio 2015

Moi aussi, Je suis Charlie

 
Difficile trovare le giuste parole, difficile non provare ribrezzo, rabbia, odio feroce, per chi ha ucciso 12 persone distruggendo la redazione di un giornale satirico, reo di dare fastidio con le sue vignette.
Se occorreva colpire un simbolo, i terroristi ci sono riusciti. Colpire la stampa libera, irriverente, che punzecchia i potenti, le religioni, le regole scritte e non scritte.
Non è la prima volta, non sarà l'ultima. Eppure, questa escalation di violenza può solo mettere in difficoltà due culture che devono parlarsi (islamica e cristiana, ma anche religiosa e laica) e che prima di tutto devono convivere.
Di mezzo ci sono sofferenze indicibili, incomprensione, odio razziale e distruzione di quel poco di buono che solo la civile convivenza garantisce, in questo Mondo folle.
Protestiamo, indigniamoci, facciamo sentire tutta la nostra riprovazione per questo gesto folle, assurdo, inutile. E poi ricominciamo da capo, senza paura, a testa alta. Solo la nostra società, aperta, bella, libera e tollerante può vincere. Non abbiamo alternative. 

Storia culturale del clima

 
"Chi sa quando sia variabile il clima e quanto sia elastica la reazione culturale dell'uomo ai suoi mutamenti, sarà in grado di comprendere meglio il dibattito che si sta svolgendo in questi anni sul riscaldamento globale.
Gli uomini sono figli dell'Era Glaciale: solo quando: solo quando il freddo intenso dell'ultima glaciazione cominciò a stemperarsi, oltre 10.000 anni fa, iniziò la coltivazione e con questa l'urbanizzazione e - in definitiva - l'inizio della Storia.
Può apparire paradossale, ma è stato il riscaldamento del clima a crearci.
Nel corso di tutta la storia umana, d'altra parte, il clima non è certo rimasto stabile e i suoi effetti sulle culture sono stati enormi.
Non si può prescindere dalle condizioni climatiche nello studio delle civiltà, dei popoli, delle guerre, delle migrazioni, delle carestie, delle religioni e persino dell'arte e della letteratura.
Diventa sempre più chiaro che il clima della Terra è parte integrante e motore inconsapevole dello sviluppo storico, politico e culturale dell'uomo e Wolfgang Behringer lo dimostra per la prima volta in forma estesa, con chiarezza e abbondanza di esempi.
Una cosa è il cambiamento del clima, altra è la risposta culturale dell'uomo al mutare delle temperature, nel freddo Cinquecento come nel caldo odierno".  (tratto dal libro).

 
 
Storia culturale del clima è l'analisi del nostro vivere sul pianeta Terra dalla nostra apparizione sino ai giorni nostri. Perché se c'è una cosa che non dobbiamo dimenticare mai è che, se noi esistiamo, è grazie alle risorse (limitate) del nostro Pianeta ed alle bizzarrie del tempo che ne condizionano la produzione e l'utilizzo.
Il libro ha un inestimabile pregio: smonta il mito del clima stabile, dimostrando una bizzarria e una variabilità del tempo meteorologico tale da farci ripensare il nostro essere e il nostro agire oltre a tutte le scuole di pensiero ecologiche e pro-industria.
Nella doppia cavalcata del tempo cronologico e del tempo meteorologico scopriamo i possibili legami tra eventi che hanno cambiato la Storia e clima. Non sempre le ipotesi convincono, ma in alcuni casi vi è da riflettere. La scomparsa di grandi civiltà del passato, meno attrezzate a resistere al cambiamento climatico e le grandi migrazioni di popoli in tempi più recenti (si pensi alla primavera araba, condizionata dal prezzo dei prodotti alimentari, incrementato a causa anche dei cattivi raccolti) devono aiutarci a comprendere meglio il legame tra uomo, mondo e clima.
Le sfide climatiche che ci attendono sono enormi, ma soprattutto devono essere affrontate con le giuste conoscenze e senza sterili fondamentalismi o cattiva coscienza.
 


martedì 6 gennaio 2015

Poggio Croce - today 6 Gennaio

 
Oggi, 6 Gennaio, vinta la resistenza a girarmi dall'altra parte nel letto, son finalmente partito per una camminata in quota. Ne valeva la pena? Giudicate voi le foto e immaginate il silenzio, la temperatura mite (inversione termica) e la bellezza dei luoghi. Si, ne è valsa la pena.
 
 In lontananza il Lago Maggiore.
 il sentiero visibile e ben tracciato...

 il Massone in lontananza.

Vista dei laghi dal Poggio Croce.

Cavalieri, Mammelucchi e Samurai. una mostra.

5 Gennaio, visita della mostra "Cavalieri, Mammelucchi e Samurai" presso la Reggia di Venaria.
 



 

lunedì 5 gennaio 2015

La Venaria Reale

 Oggi alla Reggia di Venaria. Tempo bellissimo, ambiente stupendo.
 
 Particolare del tetto.
 Il sole fa capolino.
 Catturare l'infinito...
 Il retro.
La fontana di Ercole, o quel che ne resta..

L'uomo dell'anno

L'uomo dell'anno, film del 2006, mi ha permesso di rivedere un bravissimo Robin Williams e con esso un altro grande Christophen Walken, in grado di rubare spesso la scena al buon Robin e dare una profondità unica alla sua recitazione.
Robin Williams non era un grande attore, ma era comunque capace di regalare dei bei momenti, aggrappandosi ai buoni sentimenti e portarli avanti contro ogni possibilità (venendone premiato).
E' questo il caso: comico americano decide di partecipare alle elezioni presidenziali vincendole. Peccato che il programma informatico che gestisce il voto è bacato e gli regali una vittoria scorretta.
Lui se ne accorge e deve prendere una decisione. Riuscirà un comico ad essere serio al momento opportuno?
Ottimo nella prima parte con un graffiante Williams e un cinico Walken finisce per scemare verso l'ovvio e perdere smalto nel finale... Comunque piacevole.

domenica 4 gennaio 2015

Railroad Tycoon

 Grazie alla genialità di Sid Meier, nasce nel 1990 "Tycoon Railroad". Ricordo di averlo iniziato a giocare in quegli anni, appena in possesso di un PC. Su una cartina rappresentante lo scenario di gioco (Americhe, Africa, Europa) siamo chiamati a realizzare una rete ferroviaria e gestire le varie tratte e i treni che trasportano merci e passeggeri da una stazione all'altra.
All'apparenza semplice, con una grafica che oggi nemmeno il telefono da 20 Euro può osare, eppure era geniale e complicata, senza nulla togliere al divertimento.
Costruire una linea ferroviaria, la stazione, acquistare i treni, scegliere il tracciato da seguire, ottimizzare i trasporti. E poi ancora, acquistare a vendere azioni delle ferrovie, pagare i debiti, seguire con apprensione il biennio fiscale. Tutto questo è Tycoon Railroad.
 
Grazie ad un simulatore DOS - ricevuto da Daniele - sono riuscito a far rivivere questo gioco e divertirmi come ai vecchi tempi.
Sid Meier, genio indiscusso dei videogiochi di allora e dei più recenti Civilization e Colonization, resta uno dei miei preferiti. A lui i miei ringraziamenti per le ore di svago, con intelligenza.

Manuale di co-programmazione